Gli anni '70-'80

Agli inizi degli anni 70 la Piaggio produce la Racer 90 e la Sprinter 50 destinate al mercato estero. In Italia esce la ET3, ossia una Primavera dotata di accensione elettronica e cilindro a 3 travasi.

Nel 1972, la Vespa 200 Rally raggiunge il top della cilindrata. Questo modello, con 12,35 CV a 5.700 giri, tocca i 116 Km/ora. Per il mercato estero, viene fornito col miscelatore automatico: è la prima Vespa con questo dispositivo. Del tutto eccezionale e unica nel mondo delle “due ruote” è la storia di Vespa PX (125, 150 e 200cc), il singolo modello di maggior successo nell’intera storia di Vespa: nata nel 1977, ha superato la cifra di tre milioni di unità prodotte e vendute ed è ancora in produzione!

Arriva nel 1983 il sostituto del 50 Special: la PK 50. Sempre in quell’anno arriva la PK 125 che sostituisce la Vespa Primavera (che continua comunque ad essere prodotta per il mercato giapponese). La carrozzeria della PK è completamente diversa da quelle degli scooter precedenti, perché le saldature della scocca non sono più sovrapposte, ma intere.

La PK 125, nel 1984, viene prodotta nelle versione con il cambio automatico. La presenza del cambio automatico è sottolineato dall'assenza del freno a pedale, sostituito dalla leva posta alla manopola sinistra.
Nel 1989, le modifiche apportate al Codice della Strada italiano consentono ai 50 cc di svincolarsi dal limite di potenza di 1,5 CV, e Piaggio presenta un nuovo "vespino", il 50N, più performante (oltre 2 CV a 5.000 giri) e caratterizzato da una veste estetica inedita dalla linee più "morbide".

a cura di Lorenzo Grieco