Gli anni '60

La Piaggio nel 1957, sfruttando l'onda del successo delle celeberrime utilitarie 2CV, 500, Isetta etc. si butta sul mercato delle 4 ruote con la Vespa 400, un'automobile dalle ridotte dimensioni equipaggiata da un bicilindrico a 2T da 400cc.

Nel 1963 arriva una delle più belle Vespa mai realizzate: la 150 GL che disponeva di 8,2 CV. Finalmente, nel 1964 nasce la Vespa 50, l’ultimo progetto firmato da Corradino D’Ascanio; nasce per le nuove normative del Codice della Strada italiano, che impongono la targa ai veicoli di cilindrata superiore. Eccezionalmente versatile ed affidabile, presenta un motore di nuova architettura, con il cilindro inclinato di 45° anziché orizzontale. Da questa nascerà la famosa versione 50 Special.

Nel 1965, la 180 SS (Super Sport), raggiunge i 105 km/h e introduce un nuovo scudo, più aerodinamico; mai fino a quel momento la Vespa aveva avuto un motore così potente, scelta legata a contrastare la Lambretta, unica vera alternativa alla Vespa. La “nuova” 125 arriva nell’anno successivo mentre nel ’66 la Super Sprint 90 introduce il bauletto posto fra la sella e lo sterzo. Con soli 90 cc di cilindrata, raggiunge i 93 Km/ora. Sempre in quell’anno nasce la Vespa 125 GT.

Bisogna attendere fino al 1968 per il debutto della Vespa 125 Primavera che, insieme alla successiva PX, rappresenta il modello più longevo del marchio. Nello stesso anno, arriva la 180 Rally con un motore inedito.

La Vespa 50 Elestart, commercializzata nel 1970, presenta la grande novità dell'avviamento elettrico, ma anche il design è completamente rivisitato e arricchito rispetto alla 50 Special. Si differenzia per la presenza di uno sportello sulla pancia sinistra, dove sono alloggiate le due batterie per l'avviamento.

a cura di Lorenzo Grieco